5 miti da sfatare sul neuromarketing
Ecco cosa devi sapere se sei interessato ad un corso sul neuromarketing.
1: Il neurometketing è molto simile alla PNL.
Falso.
Neuromarketing e Programmazione Neuro Linguistica (PNL) non hanno nulla in comune. Grazie a strumenti di ricerca medica quali la risonanza magnetica funzionale o l’eye tracking, il Neuromarketing si basa su evidenze neuroscientifiche condotte in ospedali e poli universitari mentre la PNL è una tecnica creata da Richard Bandler e John Grinder con l’obiettivo di migliorare la comunicazione intrapersonale e interpersonale. La PNL, per quanto possa essere utile e apprezzata, si basa sugli assunti dei due creatori e non su ricerche scientifiche condotte attraverso strumentazioni quali la risonanza magnetica funzionale o l’eye tracking.
2: Tramite il neuromarketing si possono controllare le persone.
Falso.
Il neuromarketing può aiutare a favorire il consenso su un’idea, un prodotto, un brand, ecc, ma non ha nessuna influenza sulla nostra libertà di pensiero e sulle nostre valutazioni finali.
3: Il neuromarketing limita la creatività.
Falso.
Il neuromarketing aiuta la creatività, la indirizza dove e come può essere più incisiva ed efficace basandosi sulle evidenze scientifiche.
4: Il neuromarketing dice sempre la verità.
Falso.
Il neuromarketing non è una scienza esatta, i processi cognitivi e decisionali del nostro cervello non si possono ridurre ad una semplice azione meccanica. Il nostro cervello agisce in un modo decisamente più complesso ed è assolutamente necessario comprendere il suo funzionamento e la sua complessità. Il neuromarketing è un valido aiuto per capire cosa succede realmente nel cervello quando le persone sono sottoposte ad uno stimolo e capire la differenza tra ciò che le persone dicono di pensare e ciò che il loro cervello realmente sta pensando.
5: Il neuromarketing prenderà il posto del marketing.
Falso.
Entrambe hanno lo stesso obiettivo ma si basano su metodi, tecniche e strumenti di ricerca diversi. Il Neuromarketing ci dice come il nostro cervello acquista, da quali stimoli viene attratto e quali sono le leve da enfatizzare per favorire la vendita. Il neuromarketing si affianca al marketing tradizionale per trovare la strategia e la soluzione ottimale per il prodotto specifico nel determinato contesto. Usando una metafora nel tiro a segno il marketing ci dice come tendere l’arco e come mirare prima di scoccare la nostra freccia, il neuromarketing dimezza la distanza dal bersaglio aumentando la probabilità di fare centro!